… e mo, PEDALARE !!! E’ iniziata con ALFABETO FAUSTO COPPI (autori Cervi e Battistuzzi, disegni di Guasco, Edicicloeditore 2019) la prima tappa del tour narrativo che condurrà le nostre 3AL, 4AB, 4AT e 5AB (e rispettive proff. Giuliana Aprile, Anna Angelozzi e Manuela Valente) a confrontarsi con autori nazionali e scuole del territorio, compartecipi del Laboratorio in rete “Conversazioni a Pescara”. Il progetto, curato dall’attenta e sagace selezione narrativa del giornalista Oscar Buonamano, è al suo terzo anno di adozione da parte del I.I.S. “Volta” e prevede acquisizione dei testi / lettura critica / attività di approfondimento e documentazione grazie a cui possiamo porre domande e riflessioni agli Autori, di volta in volta accolti nelle scuole che hanno aderito: quest’anno lavoriamo in tandem multiplo con il L.S. “Galilei”, l’I.T.C. “Aterno-Manthonè” e il L.A.M.C. “MiBe”.
L’otto novembre, ospiti all’ “Aterno-Manthonè” con la nostra Preside Maria Pia Lentinio, abbiamo incontrato Gino Cervi, scrittore simpaticissimo e per nulla “impostato”, che noi voltiani abbiamo letteralmente subissato di domande incalzanti su un personaggio sportivo che non apparteneva alla nostra generazione. All’improvviso, però, Fausto Coppi è diventato uno di noi perché gli autori sono riusciti a raccontarlo nelle sfumature del campione di ciclismo che è stato ma soprattutto nelle fragilità di un uomo spesso in crisi, che quasi parlava alla sua bici per essere confortato sul suo valore.
Abbiamo scoperto che i nostri nonni tifavano per lui o per Bartali, sulle strade e dalle finestre come noi allo stadio, ma quelli venivano fuori dalla II guerra mondiale e mostravano a modo loro come si doveva superare la fatica e lo sconforto di dover ricostruire l’ Italia. Eppoi erano stati davvero degli eroi, Coppi in un campo di concentramento militare inglese e Bartali salvatore di centinaia di ebrei, su e giù per i monti con documenti falsificati nella canna della bicicletta. Era gente umile e pratica, però abbiamo scoperto che già allora gli sportivi assumevano sostanze dopanti, anche Coppi e Bartali prendevano la “bomba” e c’era il problema delle scommesse clandestine che pesava sulle gare, proprio come poi è successo con Pantani e Armstrong.
L’“alfabeto” nel titolo del libro indica che si tratta di racconti brevi ispirati a parole-chiave in ordine alfabetico, vi assicuriamo che il testo è scritto davvero bene, c’è la cura delle parole in uno stile moderno: può piacere anche a chi non ha interesse verso il ciclismo o a chi si stufa dopo due pagine perché puoi saltare da una racconto all’altro, senza necessità di seguire una trama obbligatoria. I disegni di Guasco, che introducono la lettera-storia, sono un continuo rimando alla figura allampanata di Coppi fuso alla sua “Bianchi”, in un genere a metà tra il cubismo e il “Corriere dei Piccoli” …
E a proposito, abbiamo persino scoperto che vicino alla nostra scuola possiamo ammirare la “Bianchi” dai cerchi in legno con cui il giovane Coppi corse in Abruzzo, per il Trofeo Matteotti del 1946: insieme alla bici ad altri suoi ricordi (caschetto, maglia, scarpette), il Museo “Emanuele Ricci” (a Sambuceto, in via Cavour 77) conserva un’invidiabile collezione di auto d’epoca e oggetti d’antiquariato moderno, maglie di campioni di ciclismo e calcistici, gadget e poster, raccolti ed esposti con passione ed orgoglio da Renato Ricci, figlio dell’imprenditore conosciuto sin dagli anni Quaranta per la commercializzazione di prodotti chimici, lubrificanti e pneumatici.
In galleria vi mostriamo un pizzico delle nostre emozioni … alla prossima vuelta !!!