Il Ministero dell’Istruzione ha organizzato alcuni eventi nell’ambito dell’ Expo 2020 presso il padiglione Italia a Dubai.
La nostra scuola ha preso parte a due hackathon: due team sono volati a Dubai per partecipare alle gare che si sono tenute rispettivamente nei mesi di ottobre 2021 e di marzo 2022. Entrambe le competizioni si sono concluse con risultati davvero importanti: due primi premi!!
Cristina Iampieri - 4CI - insieme a Emanuele Manzo - 5BI - hanno partecipato alla prima edizione di ottobre 2021 e sono stati protagonisti del team virtuale nella seconda. Alice Zaccagnini - 4AL - e Davide De Masi - 5BI - hanno preso parte alla competizione di marzo 2022.
Q. Cristina ci spieghi meglio che cosa è un hackathon e come si compete?
C. La parola hackathon nasce dalla fusione di hacking e marathon e spiega alla perfezione in cosa consiste la gara. Si tratta di usare inventiva per risolvere un problema trovando una soluzione fuori dagli schemi, realizzando un vero e proprio prodotto utile. Per quanto riguarda il termine Marathon, come nelle maratone, si tratta di operare con continuità in un periodo limitato di tempo.
Gli organizzatori/coach dell’hackathon forniscono ai partecipanti un tema specifico e tramite lavoro di squadra, creatività, inventiva e problem solving devono trovare una soluzione utile per risolvere il problema dato. Alla fine della competizione il prodotto realizzato viene presentato davanti una giuria del settore che lo analizza dettagliatamente e sceglie un vincitore.
Q. Emanuele, è stato difficile collaborare con ragazzi di altre realtà e in lingua inglese?
E. Confrontarsi con ragazze e ragazzi provenienti da realtà ben diverse dalla nostra non è sicuramente facile: è però anche la cosa più bella che possa capitarci! Non c’è cosa più bella del confronto e della scoperta del “diverso”. Farlo in inglese? Nessun problema, se ci si mette l’impegno necessario! Ammettiamolo: anche noi italiani riusciamo sempre a farci capire in un modo o nell’altro!
Q. Emanuele, quanto e cosa hai imparato dai due hackathon cui hai partecipato?
E. Tanto. Tantissimo. Sono sempre dell’idea che non si smette mai di imparare, ogni esperienza ha da insegnarci qualcosa. Accettare una sfida, collaborando con coetanei, ti permette di capire l’importanza dello spirito di squadra e di sviluppare le idee ampliandole e adattandole alle opinioni altrui.
Q. Alice, quale è stata la sfida vincente che avete dovuto affrontare nel secondo hackathon a marzo 2022?
A. Nelľhackathon di marzo ci è stata proposta una challenge relativa alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Otto sono stati i team partecipanti, la sfida è stata divisa in quattro challenge, ognuna delle quali è stata affrontata solo da due team. La nostra sfida, la numero tre, chiamata "Legacy planning", ci chiedeva di rispondere alla domanda "Cosa resterà dopo le Olimpiadi?", quale sarà cioè la sua eredità?…. e abbiamo vinto il primo premio!!!
Q. Davide, questa esperienza ha contribuito - a tuo avviso - a promuovere conoscenze, abilità e soprattutto competenze utili per il tuo futuro?
D. Questa esperienza ha contribuito ad ampliare le mie conoscenze e ha permesso di promuovere abilità e talenti come l’esercizio di parlare in pubblico. Oltre all’aspetto formativo dell’evento di Expo 2020 vi è stato anche uno scambio culturale con il popolo arabo che mi ha permesso di confrontarmi con il loro stile di vita.
Inoltre, ho potuto visitare Expo 2020 con i suoi 192 padiglioni: una “contaminazione delle idee” a livello globale.
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