“Figlio di una faglia”: così Giuseppe Catozzella si descrive, rispondendo ad una delle tante domande poste dai ragazzi intervenuti all’incontro presso il “Teatro Cordova” di Pescara, il 29 aprile 2022, fra questi, gli alunni delle classi IBE/I, 2AE, 2BE, 3CM, 3TR, 4AB, 4SP dell’ IIS “A.Volta”, accompagnati dai docenti Luigia Amoroso, Anna Angelozzi, Claudia Avocatino, Vincenzo Battista, Giuseppina Porreca e dalla nostra dirigente scolastica Maria Pia Lentinio.
Se da un lato attraverso il suo romanzo Italiana Giuseppe Catozzella ribadisce una frattura culturale, lunga 160 anni, nelle peculiarità socio-economiche del Meridione rispetto al Settentrione, dall’altro, indirettamente, testimonia che per i figli della migrazione, dal Sud al Nord, una “faglia” può costituire un patrimonio ricco e stimolante, oltre le frontiere restrittive che lamentava anche Alessandro Leogrande, ricordato come amico e testimone di racconti drammatici.
Italiana è il racconto seriamente documentato di una brigantessa calabrese; ai ragazzi ha fornito l’occasione di riflettere e di porre domande su un fenomeno sofferto e controverso legato soprattutto all’Unità d’Italia. I nostri studenti, nel lavoro che ha preceduto l'incontro, hanno scoperto che il brigantaggio era presente in Abruzzo proprio come in Calabria; che i briganti protestavano contro le leggi del governo sabaudo, ma facevano anche razzìe ingiustificate, derubando e sfogando le frustrazioni sociali spesso con azioni cruente.
Leggere il libro e approfondirne il background storico-culturale è stata l’occasione di rinverdire un po’ le radici della storia locale, cercando informazioni attraverso libri e web, trovando molti punti di contatto con personaggi e vicende raccontate nel libro di Catozzella. Tra vari briganti storicamente esistiti in Abruzzo e leggende di tesori sparsi tra i boschi, ci ha colpito la vicenda di Primiano, al secolo Fabiano Marcucci, che ha imperversato sulla nostra Majella, come altre celebrità, come l’atessano Colafella.
Primiano è diventato il protagonista del laboratorio di lettura espressiva, organizzato dalle professoresse Angelozzi e Porreca e dal professor Battista, al quale hanno preso parte alunni di classi ed età diverse.
Le attività del laboratorio di lettura espressiva sono state documentate da un video girato e montato da Marcello Vasile della classe 5 AE. Il lavoro, che è stato condiviso con le altre scuole nel corso dell'incontro, è una rielaborazione liberissima, adattata all’uso scolastico, in cui sono rappresentate le voci interiori che fanno compagnia o tormentano Primiano, ormai imprigionato in cella: i fantasmi del passato riemergono dal buio della mente e del cuore. Per scegliere i costumi da usare sono state fatte ricerche sull’abbigliamento tipico dei briganti, si è tentato di riprodurre cappellacci e chiochìe; soprattutto sono state inserite espressioni in dialetto (non quello stretto però).
La rappresentazione avrebbe dovuto ricordare un po’ certe foto e certe riprese antiche, con la pellicola graffiata e i rumori di sottofondo che potevano essere quelli del carcere o dei ricordi paesani. Qualcosa che ricordi le pellicole in bianco e nero, vagamente seppia, come un vecchio documentario d’archivio, senza una copertina di presentazione. La breve rappresentazione si intitola “Nu brigand de la Majella” ed è interpretata da Simone Ascione (3DI), Filippo Pio de Virgiliis (1BE/1), Riccardo Di Sante (2AE), Camilla Marasciulo (4SP), Samuel Passeri (3DI) e Francesco Vaddinelli (1BE/I). Il punto di forza di questo laboratorio è stato l'entusiasmo dei protagonisti, che hanno lavorato insieme anche se non appartenevano alla stessa classe ed avevano età differenti. Un'esperienza da ripetere nel prossimo futuro!
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