Stamane tutti...”Via dalla pazza classe”!!!

4 Dicembre 2019

Nella nuova Agorà di Istituto, definito dal nostro ospite come “uno spazio eccentrico, un nuovo modo di fare scuola, che chiede partecipazione” gli studenti delle classi 3AL, 4AB-4AT, 4AC e 5AB hanno dato vita a un dialogo serrato con Eraldo Affinati e Oscar Buonamano, presenti nella nostra scuola in occasione del secondo appuntamento di Conversazioni a Pescara.

Insieme ai nostri ospiti abbiamo sperimentato la scuola viva, che intensifica la vita, che mette al centro talenti e passioni dei discenti e degli insegnanti, tutti protesi nella scoperta del proprio “io” nel mondo. Più importanti delle risposte sono le domande che hanno mosso nei secoli scienziati, poeti, artisti: il risultato è stato una conquista di umanità e per l’umanità, quello che comunemente definiamo “progresso”.

Affinati ci ha guardati dritto negli occhi, invitandoci a “scoprire gli ingranaggi” che stanno dietro ciascuno di noi: se vivessimo così, capiremmo che siamo tutti collegati gli uni agli altri da nessi imperscrutabili. E che ruolo hanno in questa scoperta di sé e dell’altro la lingua e la letteratura che si studiano a scuola? Ed è proprio a questo punto che Affinati ha svelato il suo segreto: ci ha parlato di sé, della sua famiglia di origine e della sua “famiglia estetica”. I grandi maestri della letteratura lo hanno segnato fin da ragazzo, accompagnandolo nella scoperta di sé e dei propri talenti: una lingua e una letteratura che saldano le fratture interiori e salvano vite.

Ed è stato proprio uno scrittore, Silvio D’Arzo, e il suo libro “Penny Wirton e sua madre” a ispirare la scuola di italiano per migranti che oggi porta proprio questo nome: sì, perché il nome – ci ha spiegato Affinati – significa la persona, la sua storia, il suo destino. Ed è questo ciò che stupisce della scuola Penny Wirton: superare la logica del do ut des, mettendo in gioco tutto pur di dare senso alla vita, quella di chi arriva come quella di chi già è qui.

Grazie Eraldo per questo momento di umanità condivisa!

E adesso ci rimettiamo tutti in cammino, con la nostra valigia piena di storie e di esperienze, per incrociare nello sguardo dell’altro un pezzo di destino.